Cos‘è l’omotossicologia
La parola omotossicologia racchiude in sè lo studio degli effetti che alcune tossine o fattori tossici, definite “omotossine”, hanno sull’essere umano e contempla l’idoneo trattamento omeopatico. L’Omotossicologia o Omeopatia antiomotossica viene definita come metodo di cura appartenente all’area delle medicine alternative, viene considerata una corrente e insieme uno sviluppo dell’omeopatia. Con i termini omeopatia omotossicologica, omeopatia antiomotossica o omotossicologia ci si riferisce infatti alla stessa metodica medica. Negli anni Trenta in Germania il medico omeopata Hans H. Reckeweg tornò sui passi di Samuel Hahnemann e ne rivisitò le teorie alla luce del progresso biochimico e immunologico raggiunto in campo scientifico. Reckeweg sviluppò i suoi studi identificando nelle omotossine la causa principale della malattia. Il primo saggio di Reckeweg contiene tutte le nozioni fondamentali dell’omeopatia omotossicologica e comparve nel 1952 con il titolo: Effetto di vicariazione, omotossine e fasi delle malattie nei tessuti dei tre foglietti blastodermici. Cone le parole di Hans Heinrich Reckeweg, “Le malattie sono l’espressione della lotta dell’organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l’espressione della lotta che l’organismo compie per compensare i danni provocati irreversibilmente dalle tossine”.
Come funziona?
Fine ultimo dell’omeopatia omotossicologica è liberare l’organismo dai fattori tossici attraverso la detossificazione e il drenaggio, in modo da stimolare gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle). Lo stato di salute e di malattia, da un punto di vista omotossicologico, dipende dalla lotta che il nostro organismo ingaggia per eliminare le omotossine in eccesso. In caso queste si rivelino troppo aggressive, la terapia omotossicologica tenderà a stimolare il naturale meccanismo di autoguarigione del corpo umano incrementando una specifica risposta immunitaria. Le omotossine possono essere di natura endogena o esogena. Possono essere rappresentate da rifiuti del nostro metabolismo che non vengono espulsi correttamente oppure possono essere agenti esterni che respiriamo o ingeriamo: semplici batteri e virus, farmaci sintetici, conservanti, coloranti e additivi alimentari, insetticidi o pesticidiSe, dunque, un’omotossina non si rivela particolarmente virulenta e i nostri sistemi emuntoriali (reni, fegato, sistema linfatico) sono a posto, questa non causerà interferenze nella sua omeostasi e rimarremmo in salute. Ma non sempre è così. Se la tossina risultasse aggressiva o i sistemi non fossero in grado di bloccarla, ne risulterebbe una compromissione dell’organismo: la malattia. Reckeweg ha introdotto, accanto ai rimedi omeopatici classici, di derivazione vegetale, minerale, animale, una serie di nuovi rimedi: i catalizzatori intermedi; i nosodi; gli organoterapici Suis; gli allopatici omeopatizzati.